Reflusso gastroesofageo: la malattia del XXI secolo

Definita da molti medici la malattia del XXI secolo, il reflusso gastroesofageo rappresenta un disturbo dilagante spesso causato da uno stile di vita e un comportamento alimentare scorretti.

L’obiettivo di questo articolo è di approfondire cos’è questa malattia, riconoscere i sintomi e capire i possibili rimedi.

Capiamo bene cosa succede al nostro corpo quando si parla di reflusso

Quando mangiamo, il cibo masticato (bolo) passa dalla faringe allo stomaco attraverso un condotto chiamato esofago.

L’esofago lungo circa 25 cm presenta alle sue estremità un muscolo ad anello, sfintere, che si apre e si chiude al momento del passaggio del cibo masticato per farlo arrivare allo stomaco.

Il bolo viene “lavorato” grazie alla secrezione di succhi gastrici e ai movimenti delle pareti dello stomaco per giungere poi all’intestino.

Si parla di reflusso gastrico quando i succhi gastrici, invece di rimanere all’interno dello stomaco, risalgono lungo l’esofago trovando la valvola del cardias aperta. Se questo accade saltuariamente, il fenomeno è normale e non ci si deve preoccupare.

Quando, invece, le sostanze gastriche acide risalgono ripetutamente e anche in quantità eccessiva, si possono manifestare dei fastidi dal più tipico bruciore al centro del petto e bruciore di gola, fino a disturbi meno caratteristici e non immediatamente correlabili alla malattia come: tosse, faringite, raucedine e perfino erosioni dentali. In questo caso si può parlare di patologia vera e propria da non sottovalutare assolutamente.

Ma quali sono le cause scaturenti il reflusso?

Si può parlare di 2 categorie di cause:

  1. cause legate alla predisposizione del soggetto ad altre patologie come: ernia iatale, obesità, mal funzionamento del cardias;
  2. l’altra categoria riguarda le cause di tipo alimentare e di stile di vita.

Noi analizzeremo qui la seconda categoria di cause poiché, queste sono la stretta conseguenza di un errato comportamento quotidiano da parte di un soggetto che con le giuste precauzioni può evitare la malattia, alleviarla o perfino guarire il disturbo già in corso.

Le cause alimentari

Molto spesso sono proprio le abitudini a tavola che creano il terreno fertile per l’insorgere di questa patologia e queste sono spesso collegate allo stile di vita frenetico a cui ormai siamo, in diversa misura, tutti sottoposti.

L’assunzione infatti di cibi, così detti “proibiti”, può favorire il reflusso poiché il contenuto di questi alimenti e bevande stimola l’apertura della valvola inferiore dell’esofago, cardias, favorendo la risalita dei succhi gastrici lungo l’esofago provocando bruciori e rigurgiti.

Qui di seguito proponiamo una lista dei principali cibi che, se assunti nelle modalità e nelle quantità scorrette, possono favorire il reflusso a livello occasionale ma anche essere causa dell’insorgere della malattia:

  • cibi molto conditi: tutti i cibi cucinati in abbondanti condimenti (carni grasse con sughi a base di olio e burro, fritti, sughi con soffritti, formaggi e uova fritti);
  • insaccati e salumi;
  • frutta e verdure con contenuto acido (pomodoro, arancia, limone)
  • cipolla
  • bibite molto gassate e/o molto fredde
  • alcolici (particolare attenzione al vino bianco)
  • caffè e tè (anche i decaffeinati non sono indicati per chi ha già la malattia in corso a causa della piccola quantità di caffeina comunque contenuta)
  • alcune spezie (menta, pepe, prezzemolo, curry, peperoncino)

Lo stile di vita

Purtroppo una causa o concausa di un’alimentazione sbagliata, è il tipo di vita quotidiana a cui siamo abituati.

Se per esempio siamo costretti ad orari di lavoro serrati, è facile che il consumo di pasti veloci e molto conditi per darci quel tipico senso di sazietà, porterà più danni che benefici alla nostra digestione. Ricordiamo infatti che i pasti grassi richiedono una permanenza maggiore nello stomaco, agevolando quindi la risalita dei succhi gastrici.

Se a questo aggiungiamo stress ed ansia, elementi tipici della nostra quotidianità soprattutto metropolitana, questi stimolano la produzione gastrica completando il quadro per l’insorgere della patologia.

L’uso (e abuso!) di caffè e fumo aggrava ulteriormente la situazione poiché le sostanze ingerite modificano la composizione salivare favorendo la risalita di acidi dall’esofago e aumentando la secrezione gastrica dello stomaco.

Qualche accorgimento

Consumare piccolo pasti e frequenti a base di carni e pesce cotti in modo salutare (a vapore per esempio) e frutta e verdura di stagione, può significativamente migliorare il funzionamento di stomaco ed esofago.

Masticare lentamente in modo da facilitare preventivamente la digestione grazie all’effetto della saliva, è  un passaggio da non tralasciare, a casa e durante i pasti fuori casa.

Evitare l’esercizio fisico immediatamente prima e dopo i pasti, garantisce il corretto funzionamento dell’apparato digerente.

Coricarsi almeno 2 ore dopo il pasto e dormire leggermente rialzati, è consigliabile per non appesantire lo stomaco ed evitare la risalita degli acidi.

In conclusione, i rimedi e la prevenzione per questo disturbo sono svariati ma la consapevolezza verso uno stile di vita ed alimentare corretto è fondamentale.

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